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mercoledì 27 febbraio 2013

Tavole rotonde, ma niente cavalieri!

Ritorna al Palazat di Cavasso Nuovo, luogo di partenza della protesta contro la chiusura della ferrovia Pedemontana, un nuovo incontro indetto dalla Provincia di Pordenone sul futuro della linea. Una 'Tavola Rotonda', così definita da loro. In calendario il 28 febbraio, alle 17, la Tavola Rotonda si svolgerà nella sede municipale di Cavasso. Parteciperanno presidente e consiglieri dell'ente intermedio, componenti dell'esecutivo della Comunità delle Province friulane, sindaci dei Comuni interessati dalla linea e rappresentanti dei Comitati.
Si discuterà degli ultimi sviluppi e delle ultime novità. Specialmente per fare il punto sul procedimento di cessione della linea dallo Stato alla Regione, scenario che potrebbe concretizzarsi con l'inizio del 2014.
Ma proposte concrete? Due giorni fa, Lunedi 25, c'è stato un nuovo incontro tra i pendolari e la regione, dove si sarebbe anche dovuto discutere della Gemona-Sacile. Putroppo non ci è ancora dato sapere di cosa si è parlato o cosa è emerso, ma appena avremo notizie vi aggiorneremo!
Ora dobbiamo sperare che tutte queste 'Tavole Rotonde' non siano solo uno strumento di certi politici che mirano solo alla ri-elezione, fregandosene dei pendolari e delle ferrovie. Finti paladini alla ricerca di voti, furbi adescatori. Ma se funziona, perchè no?
Volete i voti? Ridateci la ferrovia. Ma se sgarrate, non avrete tregua.
Per riavere il nostro treno, tutti devono darsi da fare. Non permettete che Trenitalia riesca a far calare il silenzio!!

martedì 19 febbraio 2013

Ecco il dossier sulla Gemona-Sacile

DAL MESSAGGERO VENETO
del 19/02/2013


Ha ottantatrè anni - è stata inaugurata, infatti, nel lontano 1930 - e la sua vita si snoda lungo 75 chilometri tra le province di Pordenone e Udine, chilometri di binari che allo Stato sembrano non interessare più e che invece la Regione vuole salvare.
Il dossier sulla linea ferroviaria Sacile-Gemona è stato inviato dalla Regione Friuli Venezia Giulia al Ministero delle Infrastrutture e trasporti il 7 febbraio scorso, «nell’ambito di quel percorso, avviato con la commissione paritetica – ha ricordato l’assessore Riccardo Riccardi -, che punta a ottenere la cessione della ferrovia». Una cessione che costa parecchio, soprattutto dopo l’incidente del 6 luglio 2012, quando deragliò un treno, circostanza che ha portato la conversione del trasporto ferroviario in trasporto su autobus. Tra interventi di ripristino e gestione, solo per il primo anno servono tra i 4 e i 5 milioni di euro.
«La Regione Friuli Venezia Giulia sta facendo una battaglia per salvaguardare la linea Sacile-Gemona – ha commentato Riccardi –, ma la sta facendo percorrendo l’unica via possibile. Mi stupisce leggere che Sonego, che per altro conosce la materia in quanto era assessore regonale prima di me, sostenga che la Regione debba fare causa allo Stato, quando sa benissimo che non lo può fare. L’unica spiegazione che mi do è che siamo in campagna elettorale».
Rfi (Rete ferroviaria italiana), di fronte al pressing fatto dalla Regione per la riattivazione della linea, il 5 novembre scorso ha evidenziato il «forte squilibrio finanziario – si ricorda nel dossier – tra proventi da traffico e costi gestionali/manutentivi , con un disavanzo di circa 300 mila euro l’anno che aumenterebbe in caso di riapertura parziale». Ovvero nel caso del ripristino della tratta Sacile-Maniago richiesta dalla Regione. La riattivazione della linea, stando alle proiezioni realizzate da Rfi, «renderebbe necessaria la realizzazione di interventi straordinari di messa in sicurezza e adeguamento tecnologico della linea stimati in circa 3,1 milioni di euro, attualmente privi di copertura finanziaria – analizza il dossier – a cui si aggiungerebbero i costi di manutenzione ordinaria stimati in 1,5 milioni di euro» l’anno. Il tutto in un quadro economico in cui i ricavi da pedaggio sono stimati in appena 140 mila euro.
La Regione Friuli Venezia Giulia, già lo scorso 19 novembre, ha espresso al Ministero dello sviluppo economico e delle infrastrutture la volontà di mantenere i servizi ferroviari sulla linea Sacile-Gemona «contrattualizzati con Trenitalia e ricompresi nel trasferimento alla Regione di cui al decreto legislativo numero 111 del 2004». Ecco perché le richieste, già avanzate in sede di paritetica, sono quelle di dotare Rete ferroviaria italiana delle risorse necessarie all’adeguamento della linea, quelli per la manutenzione ordinaria oltre agli oneri per le manutenzioni straordinarie (mediamente tra i 500 e i 700 mila euro l’anno) «nonché quelle a copertura del disavanzo annuo di gestione».
Nel caso non fosse possibile, è stato chiesto il «trasferimento delle funzioni esercitate da Rete ferroviaria italiana – prosegue il dossier regionale – sull’intera linea alla Regione Friuli Venezia Giulia con la definizione delle relative contropartite economiche» o «quale ultima ipotisi, la cessione a titolo gratuito dell’intera linea alla Regione» con la conseguente definizione «degli oneri per la realizzazione dei servizi da rivalutare in relazione a quelli derivanti dalla gestione della linea e la conseguente copertura finanziaria».
E, in attesa sia definita la soluzione, la Regione ha domandato i finanziamenti necessari a garantire l’utilizzabilità delle tratte non compromesse dallo smottamento dello scorso anno.
Nel piano regionale del trasporto pubblico locale l’amministrazione Tondo ha confermato la strategicità della linea Sacile-Gemona. Tra gli scenari di sviluppo non solo quello di aumentare l’attrattività del trasporto passeggeri, soprattutto in chiave turistica, ma anche l’ipotesi di trasferire sulla linea il trasporto merci.

martedì 5 febbraio 2013

Gemona-Sacile non sia strumentalizzata

E' passato quasi un mese dall'incontro, in commissione Paritetica, tra lo stato e la Regione Fvg. Il comunicato stampa della regione fu:
 La Regione ha chiesto formalmente la proprietà della linea ferroviaria Gemona-Sacile con l'obiettivo di ripristinare il servizio passeggeri a favore dei numerosi pendolari. Per questo sarà istituito al Ministero dell'Economia un tavolo che avrà il compito di definire le procedure di trasferimento. È quanto emerso oggi a Roma nella riunione della Commissione paritetica Stato-Regione, alla quale hanno preso parte a nome del Friuli Venezia Giulia gli assessori regionali alle Infrastrutture e alla Mobilità Riccardo Riccardi e al Patrimonio Sandra Savino. Alla riunione, convocata dal presidente della Paritetica Manlio Contento, erano presenti anche i rappresentanti di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), di Trenitalia e dei Ministeri dell'Economia e delle Infrastrutture.
La linea Gemona-Sacile, gestita in concessione da RFI, è bloccata dal luglio dello scorso anno, a causa di una frana, con forti disagi per i pendolari, soprattutto studenti, che la utilizzavano giornalmente. Il servizio sostitutivo su gomma ha infatti caratteristiche e tempi di percorrenza non paragonabili a quelli della ferrovia. La Regione ha perciò raccolto e condiviso le proteste dei pendolari e dei comuni attraversati, puntando ad individuare una soluzione alternativa. Come è emerso nella riunione di oggi, RFI non dispone delle risorse (3 milioni di euro) per garantire il ripristino del servizio in condizioni di sicurezza, anche di fronte ai costi di esercizio. D'altra parte, ha confermato l'assessore Riccardi, analoghe procedure di trasferimento, di fronte a problemi simili, sono state portate a termine con successo in altre Regioni. Da ciò la decisione di istituire un tavolo al Ministero dell'Economia, proprio per far tesoro di altre esperienze positive. 

Quindi? Cosa accadrà? Tutti ci auguriamo che la cessione, la quale dovrebbe aver luogo entro il 2014, possa avvenire in serenità. Ma ci sembra strano che ancora non si abbia nessuna informazione. Ci piacerebbe infatti sapere quali saranno i passi per la cessione, e i progetti precisi della Regione. Speriamo, sopratutto, che la questione della ferrovia Pedemontana non sia stata strumentalizzata ad hoc da alcuni politici in vista delle elezioni. Ci auguriamo che chiunque vinca non faccia orecchie da mercante, perchè entrambi gli schieramenti hanno fatto importanti promesse sulla Gemona-Sacile.

Ma una volta che la regione avrà la linea, che succederà? Di certo non si potrà aspettare un altro anno o chissà quanto tempo prima di veder ripristinato il servizio. Urge il ritorno del treno! La situazione non può continuare. Bisogna che la Regione abbia un piano d'intervento, che agisca con anticipo e prontezza per questa ferrovia. Non si può andare a fare i dilettanti allo sbaraglio. Perchè se l'alternativa alla dismissione è una linea aperta solo sulla carta, con alberi e rovi che crescono sui binari, noi non ci stiamo.

sabato 2 febbraio 2013

Ecco come RFI ha pianificato tutto

Per molti, la chiusura della lina Sacile-Gemona, è stato un avvenimento perfettamente prevedibile.
In molti commentavano "E' solo questione di tempo..." da anni, quando si parlava di questa ferrovia.
Ma come si è arrivati a tutto questo? Con l'incidente di Meduno? Assolutamente NO. Quella è stato il pretesto, non la causa.
Ma analizziamo i fatti con ordine.
RFI è un azienda privata. Parte di un gruppo privato, il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.
Tutte le aziende private devono avere un profitto.
Dopo questa premessa, vi presentiamo i fatti.
Fin dal 2003 RFI e Trenitalia hanno agito per svalorizzare questa tratta ferroviaria.
Proprio dal 2003 circa, hanno inserito degli orari ridicoli e francamente inutili. I treni percorrevano la linea completa solo la Domenica. Negli altri giorni facevano solo Sacile-Pinzano (2 corse di andata e 2 corse di ritorno) e alcune patetiche corsette, da alcuni definite ironicamente "micro-regionali", Sacile-Aviano. Ora, con questi orari, a chi era davvero comoda la linea? Forse solo agli studenti che frequentano gli istituti di Sacile. Spesso forse anche per loro gli orari erano scomodi. Per gli studenti di Maniago e Gemona del Friuli, l'uso del treno era negato.
Nello stesso periodo, è stata soppressa al servizio viaggiatori la Stazione di Osoppo, che disponeva di grosse potenzialità per il traffico viaggiatori: si trovava vicino al centro di un paese di 3000 abitanti.
Anche gli impianti di informazioni sonore delle stazioni sono disattivati da diversi anni.

"Quella stazione è inutile... nessuno prende il treno!". Questi i commenti di molti cittadini, quando si parlava della stazione di Pinzano. E come dargli torto? Chi mai potrebbe prendere il treno a Pinzano, se gli orari sono assurdi, insensati e ridicoli? Sembrano quasi studiati a tavolino per far si che la gente non prenda il treno... Coincidenza? Forse. Conoscendo RFI? Assolutamente no.
E allora perchè? Perchè ostinarsi a distruggere un infrastruttura come questa a discapito della povera gente? Perchè questo odio per le ferrovie proprio da coloro che hanno ferrovia nel nome? Perchè bisogna sempre e solo basarsi sui soldi?
"Frequento un istituto superiore a Udine" commenta uno studente Pinzanese "E il treno per me sarebbe stato comodo, se ci fosse stata la possibilità di coincidenza a Gemona..."
Altri studenti degli istituti di Gemona del Friuli commentano: "Se ci fosse il treno, per noi sarebbe una benedizione. Dimezzeremmo i tempi per raggiungere la scuola... Ora la SAF ha anche cancellato molte corse. E della corriera delle ferrovie non ne vogliamo neanche sentir parlare, è scomoda, con orari inadeguati, sporca e sempre in ritardo".

Veramente, quindi, la Gemona-Sacile è una ferrovia senza possibilità di sviluppo, o sono tutte invenzioni di un gruppo privato che mira solo al guadagno?
Rifletteteci.

venerdì 1 febbraio 2013

Pinzano: Caso finalmente risolto!

Ecco la soluzione al caso della stazione di Pinzano, che ha destato molto scalpore negli ultimi giorni.
Dal nostro ultimo sopralluogo alla stazione, approfittando di un momento in cui era impresenziata, abbiamo scattato le seguenti foto:


A quanto pare, questi lavori riguardano la posa di cavi in fibra ottica da parte di RFI/Bitfox per conto di fastweb. Dal comitato Pendolari Alto Friuli, sappiamo inoltre che il vice sindaco di Pinzano al Tagliamento, Raffaele Millin, ha confermato si tratta di lavori nell'ambito del progetto ERASMUS.
Siamo tornati anche sta sera, a dare un occhiata per sicurezza, e abbiamo trovato questo mezzo sulle rotaie con a bordo bobine di cavi in fibra ottica.


Sperando che il caso sia chiuso in questa cornice positiva, vi salutiamo, ma non temete: continueremo a vigilare sulla nostra ferrovia per VOI e per la NOSTRA COMUNITA'. Non riusciranno nel loro intento di toglierci il treno.
Restate sul nostro blog!


Stazione di Pinzano: Caso risolto o mistificazione?

Eccoci di nuovo, con altri aggiornamenti sulla questione della Stazione di Pinzano. Siamo spiacenti di dovervi informare, che le nostre notizie non sono buone.
Ma analizziamo i fatti che già sapevamo:
-La linea Sacile-Gemona è chiusa da Luglio. Prima di questo avvenimento, il traffico era gestito dal DCO (Dirigente Centrale Operativo) presso la sala controllo di Pinzano. Non fu infatti creato il collegamento per essere telecomandata da Mestre come la maggior parte delle linee del FVG, in quanto RFI la considerava una 'perdita di denaro e tempo'.
-Alla stazione di Pinzano vi è un grande via vai di mezzi RFI  e di una ditta veneta, la BitFox, specializzata in impiantistica ferroviaria.
-Sono presenti anche grandi bobine di cavi (gialli e blu).
-RFI è intenzionata a dismettere la linea, e pure investe ancora soldi in impianti??
La cosa non ci tornava, e quindi abbiamo scavato affondo.

La possibile risoluzione del mistero è molto semplice e sconcertante allo stesso tempo.
Vogliamo inoltre ringraziare sentitamente il Comitato Pendolari Alto Friuli che ha dato notevole risonanza alla vicenda! E' proprio ciò che volevamo: non far passare la cosa sotto silenzio.
Grazie, amici del comitato! Solo se siamo tutti uniti riusciremo a salvaguardare la nostra ferrovia!
Grazie ai post pubblicati dal Comitato anche su facebook, e dopo aver spulciato alcuni forum di appassionati di ferrovie, abbiamo scoperto quanto segue.

Gli stessi cavi gialli visti a Pinzano (nelle foto, vicini al camion) sono già stati visti anche a Budoia, nel mese di ottobre. Venivano inseriti nelle canaline già esistenti ai lati dei binari. Ora sono anche a Pinzano, ed è presumibile che stiano facendo la stessa cosa. Su un noto forum ferroviario, che si è interessato dell'argomento, è comparso questo messaggio:
"Nella foto si vedono grosse bobine nuove... per smantellare non sarebbero di grande utilità.

Visti i precedenti di FS/RFI, non mi stupirei se spostassero altrove (Mestre?) il DCO in modo da centralizzare il telecomando del nulla. A pensar male, la cosa sarebbe un ostacolo tecnico alla cessione della linea. "

Che siano queste le intenzioni di RFI? Ostacolare la cessione della linea alla Regione? Spendono ora chissà quanti soldi per fare un lavoro che prima non hanno fatto (per non sprecare risorse, a dire loro) solo per mettere i bastoni tra le ruote ai poveri cristi che vogliono vedere questa linea funzionante e potenziata?
Sperando che questa nostra ipotesi possa risultare sbagliata, ci congediamo, ma non temete. Torneremo presto con altri aggiornamenti.

martedì 29 gennaio 2013

Strane presenze alla stazione di Pinzano

Questo pomeriggio, mi sono recato alla stazione di Pinzano per poter fare qualche foto in tranquillità.
Immaginate il mio stupore quando trovo i cancelli spalancati e un sacco di veicoli all'interno del piazzale dei binari. Non ho visto persone, ma non credo avrebbero lasciato tutto aperto e impresenziato.
Ecco le foto...










Si possono vedere varie auto, furgoni, furgoncini e... sorpresa delle sorprese un camion con il piano per il rimorchi ed una gru con un gancio.
Ora, conoscendo quei matti di RFI, non si può essere ottimisti guardando quelle immagini. Che stiano iniziando a smantellare alcuni impianti? Perchè nessuno ne sa niente? Addirittura molti di questi veicoli erano nascosti dietro a boschi o ad altri edifici. Poter fare queste foto è stato davvero complicato...
Comunque, indagheremo e vi faremo sapere cosa scopriremo. Se veramente stanno smantellando parti della nostra stazione, della nostra ferrovia, se la dovranno vedere con noi!
Se avete notizie di avvenimenti simili o di altre stranezze nelle stazioni della Sacile-Gemona, commentate!!
Quello che vogliono è far passare tutto sotto silenzio, ma non ci riusciranno!

AGGIORNAMENTO: Oggi siamo tornati alla stazione, notando un certo via vai di mezzi di RFI. Alcuni dei mezzi ripresi ieri sono stati rimossi, ma il camion con la gru è ancora presente. Abbiamo notato che molti di questi mezzi appartengono alla BITFOXBitfox è una società a responsabilità limitata, i cui soci partecipano attivamente alla gestione delle attività.
Nata nel 2003 dalla collaborazione tra persone aventi esperienze in ambito ferroviario, aeronautico ed impiantistico è diventata, rapidamente, un punto di riferimento per l’area del nord-est Italia nell’ambito dell’installazione e manutenzione di impianti di segnalamento ferroviario.
(Dal sito aziendale)

A voi le (più che ovvie) conclusioni.